La pittura di Aldo Giusti evoca visioni di viaggio e di memoria. Ricordi di mondi lontani, suggestioni di luoghi e di poesia, raccolti come in un intimo diario. Giusti espone nelle sale di Palazzo Panichi, dal 3 dicembre all’8 gennaio, opere create dagli anni Ottanta al presente, Le sue opere sono storie personali che scaturiscono da un particolare: una scatola, una conchiglia, un vaso, un gioco da bambini. Intorno a quel particolare Giusti narra un episodio, riproduce uno stato d’animo in raffinate composizioni di forme, colori e simboli. Sono frammenti di terre amate e vissute che rivivono nel suo quotidiano. In mostra oltre 100 opere a tecnica mista ed acquerelli, introdotte dal prof. Raffaello Bertoli.Cenni biograficiAldo Giusti nasce a Massa nel 1946. Inizia a dipingere giovanissimo, ma per necessità intraprende un lavoro che lo conduce frequentemente all’estero. Viaggia in molti paesi: dall’Algeria alla Russia, all’Indonesia. Viaggi che influiscono molto sul suo pensiero e la sua visione pittorica. Nel 1980 si iscrive alla Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Ha tenuto numerose personali e partecipato a collettive. Di lui hanno scritto Massimo Bertozzi, Dino Carlesi, Carlo Bordoni, Marilena Pasquali, Paolo Levi.